Luoghi da visitare a Viterbo

Scopri i fantastici luoghi da visitare a Viterbo tra palazzi, piazze, cattedrali e tanto altro.

Palazzo dei Priori

Iniziato nel 1460 per essere residenza del Governatore del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, nel primo decennio del ‘500 divenne sede dei Priori, la suprema Magistratura cittadina.

Lo stemma sulla facciata è del Pontefice Sisto IV della Rovere.

All’interno è famosa la Sala Regia, artistico ambiente di rappresentanza del Comune, con un ciclo di affreschi (Baldassarre Croce, fine XVI sec.) recentemente restaurato, che illustra le mitiche origini di Viterbo e particolari avvenimenti storici.

 

Piazza del Gesù

Per secoli centro politico e sociale del fiero comune di Viterbo ha, nella semplice chiesa di S. Silvestro o del Gesù, il suo punto focale.

Al suo interno, il 13 marzo 1271, mentre poco distante si svolgeva il Grande Conclave, Guido di Montfort uccise Enrico di Cornovaglia, un atto di spietata vendetta familiare citato da Dante nel XIl canto dell’Inferno.

Al centro si erge l’elegante fontana rinascimentale proveniente dal demolito convento di San Domenico. All’ingresso della piazza la torre del Borgognone (XII sec.).

 

Chiesa di Santa Maria Nuova

Maestosa e severa nelle sue pure linee romaniche, Santa Maria Nuova è uno dei più antichi luoghi di culto cristiano di Viterbo (1080).

All’interno: il bel soffitto decorato, cinque cappelline affrescate e la venerata immagine del SS. Salvatore.

All’esterno, sul fianco destro della chiesa, il chiostro di stile longobardo e sullo spigolo sinistro l’elegante pulpito da cui predicò, nel 1266, S. Tommaso d’Aquino.

 

Cattedrale di San Lorenzo

Dove un giomo si elevava il tempio di Ercole, venerato dalle popolazioni etrusche e romane si staglia, con la sua facciata rinascimentale, il Duomo consacrato a S. Lorenzo (1192).

Sul fianco sinistro lo snello campanile trecentesco di stile gotico-toscano.

L’intero, a tre navate, scandito da colonne monolitiche di peperino, ha un soffitto a capriate dipinto nel ‘400 ed un prezioso pavimento cosmatesco.

Nell’abside sinistra si trova la tomba di Giovanni XXI (“Pietro Ispano”, canto XII, Paradiso) unico papa portoghese, eletto e morto in Viterbo nel 1277; è invece scomparsa la tomba di Alessandro IV (1261).

 

Palazzo Papale

È l’orgoglio architettonico e storico di Viterbo.

Iniziato nel 1255 dal Capitano del Popolo Raniero Gatti, il cui stemma e visibile nei merli, venne terminato con l’artistica loggia nel 1267 affermando così la volontà di Viterbo di divenire sede papale.

Il primo pontefice che vi abitò fu Clemente IV alla cui morte si aprì il più lungo Conclave della Storia (1268-71).

Per accelerare i tempi i Viterbesi scoperchiarono il tetto; ne uscì eletto Gregorio X.

Nel Palazzo dei Papi vennero successivamente eletti Giovanni XXINiccolò IIIMartino IV.

 

Piazza della Morte

Al centro di Viterbo si trova una delle più significative tra le numerose fontane a fuso delle piazza cittadine, costruita intorno al 1200.

Sul fondo della piazza, circondata da case medievali recentemente ristrutturate, sorge la Chiesa di Santa Giacinta Marescotti, già distrutta dai bombardamenti nel ’44 e completamente ricostruita.

Nella vicina loggia di San Tommaso è ospitato il Museo della Confraternita dell’Orazione e della Morte, da cui il nome della piazza, ove sono raccolte numerose testimonianze relative a queste caratteristiche associazioni religiose che svolsero attività a carattere sociale, umanitario e religioso.

 

Piazza e Chiesa di San Pellegrino

Costituiscono il cuore del quartiere medievale a Viterbo.

È il più suggestivo della città, quello che ha mantenuto inalterata la sua originaria struttura urbanistica con edifici medievali di epoche e classi sociali diverse.

Su tre lati si articola il palazzo della nobile famiglia guelfa degli Alessandri (XIII sec.), costruito in periodi successivi, dove l’intrecciarsi degli archi a tutto sesto o ribassati, le colonne del portico, il bel profferlo compreso nelle mura, la semplice decorazione a stella di diamante, i portali e le finestre sullo sfondo delle massicce torri e delle tortuose stradine, fermano nel tempo l’atmosfera del dinamico Medioevo viterbese.

Nelle vie attorno, eleganti profferli, ballatoi, archi, abitazioni e torri completano la memoria storica.

 

Piazza Fontana Grande

L’acqua che si riversa dai numerosi getti dell’antica fontana del Sepale proviene da un cunicolo etrusco scavato appena fuori delle mura della città di Viterbo e da condutture romane e poi medievali.

Iniziata nel 1206 fu portata a termine, come tramanda l’iscrizione posta nella seconda vasca, nel 1279.

Restauri e modeste integrazioni (i pinnacoli con la scritta FAVL) le hanno dato il suo aspetto attuale.

Valeriano, l’artista che la ideò, seppe fondere, in un insieme coerente, la solida forza del romanico con lo slancio ardito del gotico facendone una delle più belle fontane d’Italia.

 

Chiesa di San Sisto

Con il suo presbiterio fortemente rialzato coperto della volta a conci di peperino e la rude cripta sottostante, San Sisto è la chiesa più particolare e anomala della città di Viterbo.

Di antica origine (XI sec.) ha subito profonde trasformazioni nel corso dei secoli culminate con la quasi distruzione operata dai bombardamenti dell’ultimo conflitto per cui rimane difficoltoso conoscerne le vicende architettoniche.

L’abside fuoriesce dalle mura cittadine di cui sfrutta una torre per secondo campanile; il primo, più piccolo e antico, mostra elementi di architettura longobarda.

Conserva una preziosa tavola quattrocentesca a fondo oro di Neri di Bicci.

La vicina Porta Romana risale nel suo aspetto attuale al 1705.

 

Piazza delle Erbe

Nulla rimane della fontana medievale, detta “Flajana“, il cui nome risale alla potente famiglia che nei pressi aveva il suo palazzo.

Prima ancora era detta “di San Stefano” dalla chiesa, ormai scomparsa, che era al centro del mercato degli ortaggi.

Ciò che vediamo oggi è la realizzazione del progetto del 1621 di Filippo Caparozzi con rifacimenti posteriori (vasca di A. Pieruzzi, 1625).

I leoni attuali, emblema di Viterbo, sono stati scolpiti nel marmo dal viterbese Pio Fedi nel 1876.

 

Chiesa di Santa Rosa

L’intatto corpo della concittadina Santa Rosa morta nel 1251 è conservato dentro la chiesa eretta nel 1850, sul suolo della chiesetta duecentesca intitolata a Santa Maria delle Rose.

Le pareti, a metà del ‘400, furono affrescate da Benozzo Gozzoli (smorte copie in acquarello sono conservate al Museo Civico di Viterbo).

Il trionfale trasporto del c

Data di pubblicazione: 23 September 2022

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